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La Storia

Pons gloriae virtutem ligat

Il simbolo della Contrada scelto agli albori del Palio è un sole raggiante a otto punte (come le beatitudini) con l’inscrizione a caratteri gotici NBS (Bernardino nostro santo); tale simbolo è riportato disegnato a mano anche nei verbali degli atti fondativi del Collegio dei Capitani, redatti dallo studioso G.P. Conti nel 1955.

Il territorio di Contrada si estende nell’area ovest della città, dove esisteva l’antico oratorio campestre dedicato a San Bernardino e comprende quattro chiese: San Giovanni, San Paolo, la chiesa della Ponzella e l’antica chiesetta di San Bernardino.

Quest’ultima edificata alla fine del ‘400, si trovava sulla via Vallignana che conduceva dal centro della città ai confini del Seprio.

I colori della Contrada sono il bianco e il rosso.

Sono due le leggende che spiegano i colori della contrada:

La prima narra di un capitano d’armi che voleva condannare a morte una ragazza per aver respinto il suo amore. Il capitano l’avrebbe graziata solo se le campane della chiesetta di San Bernardino avessero risuonato senza l’intervento di nessuno ad azionarle. 

Miracolosamente, le campane iniziarono a suonare da sole e i alcuni cavalieri di passaggio intervennero traendo in salvo la giovane che ebbe solo lievi ferite.

Anche una seconda leggenda racconta di un’aggressione ad una ragazza nelle campagne della contrada , ma da parte di un orso. 

Alla sua richiesta d’aiuto, gli abitanti fecero suonare le campane della chiesa di San Bernardino e alcuni cavalieri di passaggio la salvarono.

In entrambe le leggende le tuniche delle ragazze sporcate dal sangue identificano la bandiera della contrada, dove il bianco indica la purezza della fanciulla, mentre il rosso del sangue la sua regalità d’animo.

La contrada ripropone i colori bianco e rosso nel suo gonfalone, oltre che un sole radiante ad otto punte e ad un trigramma con caratteri gotici NBS (in latino “Noster Bernardinus Sanctus”, che in italiano è “Bernardino nostro santo”). 

Questo stemma è riportato sulla tavoletta che san Bernardino presentava ai credenti dopo le sue omelie.

In anni più recenti il Capitano e pittore Pier Galimberti ha realizzato e dipinto uno Stendardo con l’effige a grandezza naturale di San Bernardino da Siena che regge la tavoletta con il sole raggiante a dodici punte ( come gli apostoli) con l’inscrizione NBS che la Contrada ha inserito nella propria sfilata storica.

Negli anni 90 il Priore e pittore Gianfranco Leva ha realizzato una riproduzione in legno dipinto della tavoletta con il Sole di San Bernardino che è stata portata in sfilata dall’indimenticabile Parroco e Cappellano di Contrada Don Luigi Poretti.

La Storia Bianco Rossa

Contrada nel Nome di San Bernardino

Bernardino da Siena ( 1380 – 1444 ) della nobile famiglia degli Albizzesi fu francescano, propagatore della riforma dell’osservanza e della devozione al Santo Nome di Gesù, a causa della quale fu accusato anche di eresia, ma sempre riconosciuto innocente.

Riuscì con le sue prediche a comporre liti ed inimicizie, a bruciare vanità, a far pentire anche i peccatori più incalliti, a sedurre folle singhiozzanti e imploranti misericordia.

Nell’iconografia di Bernardino da Siena si impone ben presto come emblema di riconoscibilità il “Signum Christi”, il trigramma JHS dorato su campo azzurro, inserito in un sole con dodici raggi maggiori e un numero imprecisato di raggi minori.

L’immagine del sole suggerisce che fondamento della dottrina cristiana è la carità, dalla quale ogni azione buona trae calore; la tavoletta rappresenta una summa di cultura teologica e morale, un catechismo tradotto in simboli, in linee e colori.

Il gesto con cui il Santo la presenta è il compendio del suo insegnamento e la presentazione più suggestiva del suo stile oratorio.